Brand identity e immagine coordinata: quanto sono cruciali per il successo della tua azienda?
L’era nella quale viviamo può essere definita come l’era dell’immagine, un’epoca nella quale tutto ciò che vediamo sembra avere il sopravvento su ciò che sentiamo
Un’era in cui vedere è più importante che sentire.
Mass media quali la televisione o internet, la pubblicità, attraverso i suoi molteplici canali di vendita, il cinema, ecc., ci bombardano quotidianamente con milioni di informazioni, di immagini, di icone, in un vortice stordente, tipico del mondo occidentale, fatto di consumismo sfrenato e di continue gare fra le aziende per accaparrarsi il maggior numero di consumatori e compratori.
Il risultato è una ubriacatura da parte dell’uomo della strada, che si trova ad affrontare scelte più o meno frettolose di prodotti e servizi per il proprio uso e consumo, scelte sempre condizionate da messaggi pubblicitari che devono mirare alla fidelizzazione dell’utente finale.
Non sempre la veridicità della comunicazione corrisponde alla validità di ciò che viene promosso e propagandato, quello che è importante è l’identificazione, da parte del consumatore, in ciò che gli viene propinato, dei sogni che gli si vogliono vendere, dei benefici che gli si vogliono promettere.
In mezzo a tutta questa confusione, spesso ci troviamo ad essere sballottati come se fossimo all’interno di una vera e propria centrifuga, tra frasi del tipo “questo detersivo ti darà un bucato più bianco” o “con queste crocchette il tuo cane ti amerà molto più di prima”, ecc.

LA BRAND IDENTITY PER DISTINGUERSI E DISTINGUERE
Ogni azienda, quindi, ha ogni giorno, la necessità di distinguersi da tutte le altre, di far sì che i propri consumatori e quelli che potrebbe acquisire tra la “folla”, possano identificare velocemente i suoi prodotti e servizi.
Fin dall’antichità l’uomo ha sentito l’esigenza di contrassegnare i propri manufatti con delle sigle, icone o pittogrammi, ossia dei marchi a tutti gli effetti che gli permettessero di comunicare la provenienza di quella giara contenente vino, o quel sacco di grano, oltre che comunicare la bontà dell’alimento ed i dati del suo produttore.
In aggiunta alla simbologia iconica da sempre adottata dall’uomo, è fondamentale la parte fonetica che ne ha da sempre accompagnato il marchio identificativo; da qui l’esigenza di assegnare patenti di bontà del prodotto, legato alla territorialità, spesso garante delle sue caratteristiche organolettiche.
Se anche secoli gente come i Fenici, i Greci, i Romani, gli Egizi e tutte le popolazioni che erano vocate al commercio, abbiano sentito l’esigenza di contrassegnare i propri contenitori (il packaging dell’epoca) con elementi iconografici distintivi, vuol dire che riuscire a dare una serie di informazioni immediate ed efficaci a chi acquistava, era fondamentale già nell’antichità, voleva dire distinguersi dagli altri produttori, dando vita inconsapevolmente alle prime vere forme di pubblicità.
Con l’aumentare dei prodotti derivanti da sempre nuove coltivazioni, dalla scoperta con conseguente sfruttamento di materie prime e l’avvento di innovazioni in campo tecnico-scientifico, oltre al l’offerta di nuovi servizi, si è assistito ad un aumento progressivo, continuo ed incalzante, del traffico di merci ed attività umane, ad un aumento esponenziale di aziende produttrici di nuovi beni e servizi.
La comunicazione pubblicitaria, di conseguenza, ha seguito questo andamento, una continua rincorsa da parte delle aziende, di presentare al meglio ciò che avevano da offrire al mercato.
Questo ha portato alla nascita di studi grafici specializzati, agenzie di comunicazione, agenzie di marketing ed a tutte quelle società preposte alle analisi sempre più approfondite delle dinamiche legate agli acquisti ed ai comportamenti sociali dei consumatori.
Allora, come districarsi da tutto questo?
Gli studi degli specialisti della comunicazione, nel corso di questi ultimi decenni, hanno partorito innumerevoli pubblicazioni legate alle discipline che regolano la pubblicità in tutte le sue forme: la progettazione di marchi, la scelta del lettering, il copywriting per i testi, la realizzazione di campagne stampa, di spot televisivi, di affissione, ecc. ecc.
Parallelamente sono nate scuole legate alle singole branche della comunicazione pubblicitaria, per la formazione di specialisti da inserire nel magico mondo dell’ “advertising”.
Detto questo, vogliamo focalizzarci, per ora, su di un aspetto della comunicazione pubblicitaria, spesso trascurato, ma, a nostro parere, fondamentale ai fini di una strategia di comunicazione di successo: l’immagine coordinata come base della brand identity.
Come abbiamo già detto, il problema primario è riuscire a essere visibili e riconoscibili all’interno dell’immenso turbinio di immagini e messaggi promozionali che ogni giorno le aziende “immettono” sul mercato, miranti a colpire nell’intimo e nella propria sfera emozionale il consumatore.
Ma in che modo, per un azienda, è possibile farsi notare dal maggior numero di persone possibile?
La parola magica, a nostro parere è “ripetitività”.
Un’azienda, per essere facilmente identificata dal consumatore finale, deve presentarsi attraverso un proprio marchio e per mezzo di pochi elementi che, nell’ambito della propria comunicazione, devono rimanere sempre gli stessi per il maggior tempo possibile, adattandosi alle diverse componenti che devono essere di supporto alla propria connotazione ed al posizionamento all’interno del mercato.
Una volta stabilito cosa l’azienda produce, quali sono i servizi che vuole fornire, oltre agli obbiettivi di marketing – derivanti dalle ricerche di mercato sui competitor – bisogna darsi un vestito su misura, un abito sartoriale, un marchio che possa identificare al meglio l’azienda stessa.
Questa è brand identity, ma non solo.
Il marchio adottato dall’azienda deve rimanere integro, non deve essere stravolto o deformato a seconda delle esigenze, deve sempre mantenere le caratteristiche grafiche primarie originali, di quando è stato progettato; questo per quanto detto precedentemente, non bisogna creare “una confusione visiva” nei confronti di chi lo guarda, ma deve mantenersi, per quanto è possibile, sempre uguale, così che si innesti quel procedimento di ripetitività che porti all’immediata riconoscibilità ogni volta che viene visualizzato.
Non solo, per costruire l’”abito” che deve identificare l’azienda, sono necessarie altre componenti quali: la scelta dei colori, il tono della comunicazione, i supporti grafici – che devono servire a veicolare la comunicazione – oltre a tutti quegli elementi che devono sempre rimanere gli stessi, proprio perché l’utente consumatore possa riconoscerli e ricollegarli immediatamente all’azienda stessa.
Anche in una città come Brescia, che con la sua grande provincia, si pone come uno dei più grandi poli lavorativi al mondo con un’altissima concentrazione di aziende, l’esigenza della diversificazione tra le diverse realtà produttive è, quindi, molto sentita.
L’immagine coordinata per un’azienda bresciana dovrebbe, a maggior ragione, essere un aspetto fondamentale di primaria importanza.
Questo perché tra le tante aziende di respiro internazionale, che legano le proprie attività all’export ed alla grande distribuzione, si inseriscono prepotentemente tutte quelle aziende che offrono prodotti di grande eccellenza o di nicchia e che necessitano di avere una propria immagine riconoscibile e facilmente identificabile, soprattutto nel territorio dove operano.
QUALI SONO LE COMPONENTI DI UNA IMMAGINE COORDINATA AZIENDALE?
Innanzitutto una brand identity che nasce da marchio forte, di impatto, chiaro e che non dia adito a diverse interpretazioni fuorvianti la tipologia dell’azienda o dei prodotti e servizi che essa offre.
Da qui la declinazione su biglietti da visita, carta intestata, buste, modulistica (fogli fattura, bolle di accompagnamento, ecc.); inoltre personalizzazione dei mezzi che compongono la flotta aziendale, le divise del personale o, ancora, la “brandizzazione” del materiale promozionale che fa parte di tutta quella oggettisitca che, il più delle volte, viene regalata a scopo pubblicitario e di immagine.
Ogni elemento dell’immagine coordinata, dalla brochure aziendale al catalogo, dalla personalizzazione di uno stand alla campagna stampa, dall’affissione allo spot televisivo, deve essere sempre vincolato al marchio.
Dove il marchio è inteso non solamente per il suo aspetto puramente grafico, ma anche per la sua eventuale collocazione all’interno di un progetto pubblicitario, alle sue declinazioni di colore che devono comunicare in modo subliminale uno stato d’animo o un’emozione o, ancora, quando si rapporta ad un testo che può essere una head line, un pay off o uno slogan volgarmente detto.
Esempi di immagine coordinata sono presenti ovunque e, anche se non ce ne accorgiamo, entrano nel nostro intimo fatto di emozioni, valori e sensazioni.
Se pensiamo a brand come Coca Cola ci viene immediatamente in mente il logo, ma anche il colore rosso, la lattina di alluminio che la contiene o Babbo Natale che fa da testimonial in ogni periodo natalizio (una piccola curiosità: Babbo Natale, prima che la Coca Cola lo adottasse come icona per la sua comunicazione aveva il vestito color verde e bianco).

Tutti questi elementi ci fanno rendere conto come la ripetitività, declinata attraverso i singoli elementi di una comunicazione pubblicitaria, sia estremamente importante per farci memorizzare un prodotto e, ancora di più, l’azienda che lo commercializza, quindi la sua brand identity.
Ramorino Advertising ha sempre prestato molta attenzione al concetto di immagine coordinata, cercando di farne capire la grande potenzialità ed estrema importanza ai propri clienti, titolari di aziende.
Senza un’immagine efficace e forte da poter declinare su di ogni componente della comunicazione aziendale, non può esserci ripetitività e, quindi, memorabilità.
Maggiore è il ricordo positivo che il consumatore avrà di noi, maggiore sarà la sua fidelizzazione e la fiducia che lo stesso consumatore avrà nei nostri confronti, così, maggiore sarà la nostra forza nella vendita del nostro prodotto e della nostra immagine.
In conclusione, possiamo dire che un’immagine coordinata elegante, pulita e dinamica, è un ottimo biglietto da visita per l’immagine di un’azienda.
L’armonia tra le diverse componenti grafiche e testuali, comunicano la vera essenza di un marchio, di ciò che ci sta dietro, immagini di serietà, ordine ed efficienza, caratteristiche che, agli occhi del consumatore, lo convinceranno per le proprie scelte finali, indirizzandolo alla scelta dei prodotti e servizi che rappresenta.
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